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28/02/2014
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Rispetto agli obiettivi del percorso linguistico per gli alunni non italofoni, proponiamo in un documento scaricabile nella sezione riservata sul sito di SIM gli obiettivi di apprendimento come tappe orientative per un’alfabetizzazione funzionale per acquisire la padronanza della lingua per comunicare, veicolo essenziale per comprendere e inserirsi positivamente nella realtà in cui il bambino vive e da considerarsi come prerequisito per poter accedere alla lingua per apprendere e studiare.
Questi obiettivi sono espressi come descrittori di competenza comunicativa e linguistica attesi e corrispondenti ai livelli A1 ed A2 del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue (www.coe.org).
Ci sembra importante precisare che, come sottolineato nella Guida per lo sviluppo e l’attuazione di curricoli per una educazione plurilingue, questi livelli dovrebbero essere considerati come un punto di riferimento utile per osservare i progressi e/o le difficoltà di chi apprende la/e lingua/e per arrivare a una progettazione ed interpretazione personalizzata del percorso di ciascuno in termini di “profilo di competenze”.
Come è possibile osservare nella pratica didattica, gli alunni – italofoni e non italofoni – evidenziano nell’acquisizione e nell’apprendimento della lingua conoscenze e abilità che non rientrano perfettamente in un unico livello di padronanza; le capacità di ascolto e ricezione sono generalmente maggiori di quelle relative alla produzione e le competenze nella produzione orale differiscono da quelle espresse in quella scritta. I livelli risulteranno quindi utili se utilizzati come criteri generali e parametri per organizzare correttamente, documentare e condividere con i diversi soggetti coinvolti la progressione delle esperienze all’interno del curricolo, ma sarà importante allargare lo sguardo, soprattutto nella progettazione e valutazione, per non sottovalutare le reali potenzialità e competenze (curriculari ed extracurriculari) del singolo alunno, soprattutto se proveniente da ambienti socio-economici svantaggiati.
Nel percorso didattico annuale promuoveremo l’acquisizione di un patrimonio lessicale e semantico e morfosintattico di base, con vocaboli, espressioni e strutture riferiti ad ambiti tematici di vita quotidiana quali informazioni personali e bisogni di tipo concreto, la descrizione di sé o di altre persone/personaggi, gli ambienti in cui viviamo (casa, scuola, quartiere), attività personali e di gruppo, giochi e storie e tradizioni.
Sarà inoltre dato spazio alla riflessione metalinguistica per aiutare il singolo e il gruppo a sviluppare una “teoria” sulla lingua e sul suo funzionamento, strumenti necessari per ampliare la competenza linguistica generale e facilitare il controllo personale dell’ambito ortografico e morfosintatttico della lingua di scolarizzazione.
Da SIM 1, settembre 2013, pp. 12-13.
Una lingua per scoprirci comunità - 2
01/01/2012 (FACOLTATIVA)

Questi obiettivi sono espressi come descrittori di competenza comunicativa e linguistica attesi e corrispondenti ai livelli A1 ed A2 del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue (www.coe.org).
Ci sembra importante precisare che, come sottolineato nella Guida per lo sviluppo e l’attuazione di curricoli per una educazione plurilingue, questi livelli dovrebbero essere considerati come un punto di riferimento utile per osservare i progressi e/o le difficoltà di chi apprende la/e lingua/e per arrivare a una progettazione ed interpretazione personalizzata del percorso di ciascuno in termini di “profilo di competenze”.
Come è possibile osservare nella pratica didattica, gli alunni – italofoni e non italofoni – evidenziano nell’acquisizione e nell’apprendimento della lingua conoscenze e abilità che non rientrano perfettamente in un unico livello di padronanza; le capacità di ascolto e ricezione sono generalmente maggiori di quelle relative alla produzione e le competenze nella produzione orale differiscono da quelle espresse in quella scritta. I livelli risulteranno quindi utili se utilizzati come criteri generali e parametri per organizzare correttamente, documentare e condividere con i diversi soggetti coinvolti la progressione delle esperienze all’interno del curricolo, ma sarà importante allargare lo sguardo, soprattutto nella progettazione e valutazione, per non sottovalutare le reali potenzialità e competenze (curriculari ed extracurriculari) del singolo alunno, soprattutto se proveniente da ambienti socio-economici svantaggiati.
Nel percorso didattico annuale promuoveremo l’acquisizione di un patrimonio lessicale e semantico e morfosintattico di base, con vocaboli, espressioni e strutture riferiti ad ambiti tematici di vita quotidiana quali informazioni personali e bisogni di tipo concreto, la descrizione di sé o di altre persone/personaggi, gli ambienti in cui viviamo (casa, scuola, quartiere), attività personali e di gruppo, giochi e storie e tradizioni.
Sarà inoltre dato spazio alla riflessione metalinguistica per aiutare il singolo e il gruppo a sviluppare una “teoria” sulla lingua e sul suo funzionamento, strumenti necessari per ampliare la competenza linguistica generale e facilitare il controllo personale dell’ambito ortografico e morfosintatttico della lingua di scolarizzazione.
Monica Oppici
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Da SIM 1, settembre 2013, pp. 12-13.