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Programmazione annuale. Storia nel triennio (secondo biennio e ultimo anno)
01/01/2012 (FACOLTATIVA)
La storia è una narrazione in divenire che cambia con il cambiare delle prospettive: diversi approcci storiografici saranno in grado di delineare altrettanti itinerari di lettura dell’età moderna, in un’ottica tanto europea quanto integrata.
Nei tre secoli di quella che si definisce convenzionalmente “storia moderna” ebbero le loro premesse o la loro prima fioritura non pochi tratti del mondo presente. Il pensiero andrà subito ai prodotti agricoli importati dall’Asia e dall’America, che fra il XVII e il XVIII secolo rivoluzionarono i consumi alimentari europei: il tè, il caffè, il tabacco, il cacao, la patata, il mais, il pomodoro. Ma passerà altrettanto rapidamente al metodo scientifico sperimentale elaborato in Europa da una comunità transnazionale di naturalisti, matematici, astronomi, fisici e applicato entro la fine del periodo a numerose altre discipline. Nell’ambito dei saperi teorici, si possono menzionare ancora per lo meno l’antropologia, che mosse i primi passai con il primo colonialismo, e la statistica, la nuova scienza dello Stato.
Le eredità dell’era moderna
Quanto alle tecniche, nell’età moderna furono perfezionate e diffuse molte invenzioni medievali o rielaborate soluzioni importate da culture extraeuropee, in particolare asiatiche. Basti considerare il libro e il periodico stampati con caratteri mobili, l’orologio meccanico, il clavicembalo, le armi da fuoco, da cui una vera e propria rivoluzione dell’arte militare, gli altiforni per la metallurgia, che trionfarono fra il XV e il XVI secolo. Novità assolute furono invece il cannocchiale, il microscopio ottico, il termometro e il barometro, il pianoforte, la tavoletta pretoriana, la variegata meccanica industriale, gli strumenti della navigazione transoceanica.
Sotto il profilo culturale, la letteratura vide il decollo del romanzo in prosa, la musica la codificazione della sinfonia e del concerto, il teatro la nascita del melodramma. L’organizzazione sociale deve all’età moderna la diffusione, sia pure non uniforme, della famiglia nucleare affettiva, le prime esperienze di scuola primaria obbligatoria e gratuita, le forme della convivialità urbana dei caffè, dei club, dei salotti, i modelli di convivenza civile basati sul controllo delle pulsioni.
Sono eredità della stessa epoca alcune grandi idee politiche, come quella del pluralismo confessionale, della libertà di coscienza, dell’opinione pubblica, della cittadinanza nazionale, dell’uguaglianza, dei diritti soggettivi, della proprietà come dominio assoluto dell’individuo sulle cose, della costituzione come norma giuridica fondamentale e del codice come paradigma legislativo. La statualità moderna, che oggi persiste nonostante le grandi trasformazioni in atto a livello planetario, assume alcuni suoi profili durevoli fra la seconda metà del Seicento e le rivoluzioni politiche di fine Settecento: istituzioni rappresentative con poteri sovrani, fiscalità e pubblica amministrazione, polizia e grandi eserciti di fanti.
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Simona Mori
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DA NS 1, Settembre 2015
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